I falsi amici dell'alimentazione: attenzione ai "free from"

Negli ultimi tempi‚ stanno prendendo sempre più piede i cibi “senza”‚ i “free-from”‚ quelli che non contengono determinate sostanze ritenute nocive all’organismo umano.

Li si nota già a partire dal packaging‚ che‚ di norma‚ ostenta diciture quali “gluten free”‚ “senza olio di palma”‚ “senza grassi”‚ “senza zucchero” e chi più ne ha più ne metta.

La verità è che‚ prima di scegliere un cibo “free from” è necessario esaminarne bene l’etichetta e comprendere se davvero si tratta di un alimento che fa al caso nostro.

Ormai tutti sanno che è meglio acquistare prodotti senza OGM‚ additivi e grassi idrogenati; senza glutine e senza lattosio per chi è intollerante o allergico.

Ciò su cui si vuole puntare l’attenzione‚ però‚ è il fatto che non sempre “free from” è sinonimo di sano: talvolta‚ per compensare la mancanza di un determinato componente‚ se ne utilizza un altro altrettanto dannoso per la salute.

Ecco perché‚ la domanda che bisogna porsi è: “Con cosa viene sostituito l’ingrediente mancante?”. Per esempio‚ non è sensato scegliere uno snack che è “senza olio di palma” ma‚ allo stesso tempo‚ contiene un altro grasso altrettanto nocivo che lo rimpiazza.  

La sana abitudine che bisogna acquisire quando si fa la spesa consiste in una lettura completa e attenta delle etichette nutrizionali‚ cercando di comprendere l’equilibrio complessivo del prodotto‚ per non cadere nella trappola dei “free from” che‚ alle volte‚ risultano più dannosi dei cibi “normali”.